Nuova serie Sky Original ambientata a Milano, tra gli attori Salmo che ha curato anche le musiche. Abbiamo incontrato il cast di “Gangs of Milano”.
Milano brucia nella nuova serie Sky Original “Gangs of Milano – Le nuove storie del Blocco”, 8 episodi ambientati fra le periferie multietniche del capoluogo lombardo che sono il sequel di “Blocco 181”. La serie, una produzione originale Sky prodotta da Sky Studios, TapelessFilm e Red Joint, arriva stasera 21 marzo in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. Il regista è Ciro Visco, anche co-sceneggiatore, attore e supervisore musicale della colonna sonora è il rapper Salmo.
“Gangs of Milano”: i protagonisti
Quella che si vede è una Milano un po’ Gomorra, che nel titolo richiama quel “Gangs of New York”, film feroce di guerra tra bande girato dal grandissimo Martin Scorsese. “Gangs of Milano”, tra azione e tensione, parla di potere, emancipazione, identità e appartenenza tramite nuove storie che si incrociano per le strade di Milano. Tra i personaggio troviamo l’ambiziosa Bea (Laura Osma, El Chapo), ragazza sudamericana divisa fra la fedeltà alla sua pandilla di sole donne, la Misa, con cui controlla lo spaccio di droga nei locali della Milano bene, e la voglia di una vita diversa; Ludo (Alessandro Piavani), che dopo mesi di assenza, incapace di mettere a tacere il senso di colpa che lo divora, tornerà a Milano con un segreto; Mahdi (Andrea Dodero), che improvvisamente a capo del Blocco, nei nuovi episodi sarà costretto a prendere decisioni dalle ripercussioni drammatiche. Si affermerà una nuova realtà, la Kasba, collettivo giovane e caotico come la musica che produce, fra trap, drill e techno. Al suo vertice c’è Zak, interpretato dall’esordiente (bravissimo) Fahd Triki. Un ragazzo pieno di sogni, che coltiva il suo talento da trapper sperando di sfondare ma deve fare i conti con il Blocco. L’altro attore esordiente, altrettanto bravo, è Noè Nouh Batita che interpreta Nael, legato a Zak come a un fratello. Nael è irrequieto, irruento, spesso si lascia andare ad azioni impulsive che alimentano le tensioni con gli altri abitanti del Blocco. Salmo è Snake, latitante che si è lasciato tutto alle spalle cancellando la sua vecchia identità, ma sente ancora troppo forte il richiamo di quella vendetta che non è finora riuscito ad avere. Il rapper sarà il protagonista assoluto del sesto episodio della serie (che si può anche in maniera autonoma e indipendente dal resto della serie), una storia verticale dedicata interamente al suo personaggio, che vedrà nel cast anche Elisa Wong e Alessandro Borghi.
Le interviste
Intanto, il claim Milano brucia è abbastanza centrato con quello che ci racconta la cronaca degli ultimi mesi, ahinoi, ma tutto il cast tiene a ricordare che “Questa è fiction, non abbiamo fatto un documentario”.
La serie è cambiata dalla prima stagione, “Ci siamo seduti e ci siamo chiesti cosa sarebbe successo se avessimo ritrovato i personaggi un anno o due dopo le vicende del Blocco, come sarebbero stati condizionati dal mondo intorno a loro. Da qui è nata questa seconda stagione, cioè da questa piccola domanda. Ognuno dei nostri personaggi lo ritroviamo totalmente condizionato dal mondo che sta intorno a lui”, spiega il regista. Vedendo la serie è impossibile non cogliere i riferimenti anche all’attualità, non solo di Milano ma in generale: “La sceneggiatura è stata scritta quasi un anno e mezzo fa per cui non è figlia degli eventi gli ultimi periodi, però noi per metodo di lavoro tendenzialmente per prima cosa ci immergiamo un po’ nella realtà che vogliamo raccontare quindi abbiamo preso stimoli da quello che oggi si respira. Ma, lo ricordiamo, raccontiamo una storia di fantasia”. Storia in cui si inserisce Snake, ovvero Salmo, che ha anche un episodio a lui interamente dedicato. Ed essendo lui un musicista, ci siamo lasciati incuriosire in modo particolare dalla sua esperienza sul set.
Salmo, rapper attore

Salmo ha spiegato che “Per un rapper è molto difficile recitare perché questo prevede la distruzione completa dell’ego, e per un rapper distruggere l’ego è impossibile. Il cinema è la kryptonite per i rapper, quindi è stato molto difficile farlo… però mi ha aiutato parecchio nella vita: ho cambiato modo di fare, di pensare. Ho abbassato la cresta, diciamo. Snake ha avuto un’evoluzione molto importante all’interno di questa stagione che è andata di pari passo con la mia vita. Praticamente ho seguito l’esempio di Snake, mi sono isolato dal mondo praticamente. È molto bello quando l’arte, il cinema, ti cambia la vita”.
Inevitabile chiedere come sia oggi Milano, per loro che raccontano una realtà complessa, oscura, violenta. È Salmo a ricordare che “Ho vissuto a Milano per 15 anni e l’ho conosciuta in ogni sua strada, dalla periferia ai locali di moda. La città è cambiata, così anche come Londra. Ho vissuto a Londra nel 2005, poi quando ci sono ritornato in vacanza ho visto che era cambiata completamente, e così anche Milano. Credo che la città che si vede nella serie non sia reale ma be viene fatta una fotografia realistica”. Gli altri attori ricordano che sono cresciuti in periferia, “Dove l’ambiente poteva essere complesso. Oggi vivo a CityLife”, spiega Noè Nouh Batita, “Non vivo più la quotidianità della periferia”. Augurandoci che Milano sia sempre di più una città della musica, dove vengono girate sempre più serie tv (questa in parte è stata girata in Piemonte), e dove si faccia sempre più cultura, passiamo alla visione di “Gangs of Milano”.