Spazio, ultima frontiera
È l’8 settembre del 1966 quando il mondo intero sente per la prima volta questa iconica frase pronunciata nella sigla del telefilm Star Trek eppure, nonostante si narri di viaggi dell’uomo nello spazio e creature aliene, sembra tutto più realistico di quando Jules Verne nel 1865, in Dalla Terra alla Luna, immaginava di sparare tre uomini sulla Luna con un cannone da trecento metri.
Certo, sono passati ben centouno anni, mi direte voi, durante i quali la tecnologia e l’ingegneria hanno fatto passi da gigante consentendoci di diminuire le distanze all’interno del nostro mondo, ma è solo il 12 aprile 1961 che le persone davvero si son rese conto che Jules Verne poteva aver ragione.
Il primo uomo nello spazio
Esattamente 58 anni fa, infatti, l’aviatore russo Jurij Gagarin divenne il primo uomo a volare nello spazio a bordo della sua navicella Vostok 1 che, viaggiando alla velocità di circa 27000 km/h, completò un’intera orbita ellittica intorno alla Terra.
Ed è proprio in questo giorno che l’ONU ha deciso di istituire la “Giornata mondiale dell’uomo nello spazio” per onorare il cosmonauta Gagarin e tutti gli altri 564 tra uomini e donne che hanno avuto l’onore e il coraggio di sorpassare quei 100 km dal livello del mare che definiscono il limite tra la Terra e lo spazio.
Di questi 565 uomini bisogna però considerare che solo poco più di una ventina hanno abbandonato l’orbita terrestre, addentrandosi in una zona dello spazio più pericolosa e profonda per portare l’intera umanità su un nuovo mondo, la Luna.
Il primo viaggio sulla Luna
È il 1969, sono passati solo 8 anni da quando il razzo Sojuz ha spinto Gagarin fino a raggiungere lo spazio, quando gli Stati Uniti, utilizzando il razzo Saturn V, uno dei mezzi di trasporto più grandi e potenti mai costruiti, mandano i tre temerari uomini dell’equipaggio dell’Apollo 11 verso il nostro satellite naturale. Dal 20 luglio 1969 fino ad oggi solo 12 uomini di 6 equipaggi Apollo hanno avuto l’onore di camminare sulla Luna, ma se come noi non avete potuto vivere in diretta quei momenti, non disperate! La Nasa, infatti, punta a ritornare sul nostro satellite nel 2024, questa volta però per restarci. Tra gli obiettivi futuri delle varie agenzie spaziali c’è quello di costruire una base proprio sulla Luna, che servirà per acquisire esperienza per un progetto ancora più avveniristico: un essere umano su Marte.
Prossimo viaggio: uomo su Marte
Se raggiungere la Luna è relativamente facile (in realtà è complicatissimo ed è proprio il motivo per cui dal 1972 nessun umano ci ha più messo piede) poiché è possibile raggiungerla in qualche ora di viaggio e possiamo permetterci di rimanere anche solo poche ore per poi ritornare indietro, raggiungere Marte è molto più complesso. Il viaggio di andata richiederebbe svariati mesi e dato che la Terra e Marte sono in continuo movimento tra di loro, una volta arrivati lì bisognerebbe aspettare circa un anno e mezzo per ripartire verso la Terra. Questo significa dover imparare a vivere in maniera autosufficiente su un altro pianeta e la Luna è un ottimo campo di allenamento.
la Stazione Spaziale Internazionale
È doveroso ricordarsi che attualmente vi sono uomini e donne che vivono per mesi nello spazio orbitando ad un’altitudine di 410 km all’interno della Stazione Spaziale Internazionale. Questo capolavoro di ingegneria largo più di 100 m che si muove alla velocità di 27600 km/h può essere considerato uno dei più importanti traguardi raggiunti dal genere umano che, collaborando senza barriere tra le varie nazioni, è riuscito a raggiungere un obiettivo che probabilmente l’uomo sogna fin da quando ha cominciato a guardare alle stelle.
Quello che però mi colpisce di tutti gli astronauti ritornati sulla Terra, è che ognuno di loro ci tiene sempre a far notare come dall’esterno il nostro pianeta sembri una vera astronave sulla quale il genere umano, ma anche tutti gli animali e le piante, viaggiano attraverso lo spazio. Proprio per questo motivo dobbiamo prenderci cura della Terra, poiché al momento è l’unica casa che abbiamo a disposizione.
Chissà, magari un giorno l’uomo riuscirà davvero a viaggiare attraverso la galassia con il mitico Millenium Falcon di Han Solo, ma se vogliamo anche solo dare una possibilità alla nostra specie di raggiungere questo obiettivo dobbiamo impegnarci a preservare la nostra unica casa, la Terra.
Per concludere, voglio citare un’ultima frase di Buzz Lightyear, il personaggio di Toy Story il cui nome è stato ispirato dal secondo uomo sulla Luna, Buzz Aldrin, che secondo me rappresenta molto bene lo spirito del genere umano e di tutti quegli astronauti e cosmonauti che oggi festeggiamo e a cui rendiamo onore.
“Verso l’infinito… e oltre!”
Buona Pasqua a tutti e buona giornata mondiale dell’uomo nello spazio.